Rivolgo con piacere il mio saluto agli organizzatori, ai relatori e ai partecipanti a questo importante evento formativo.

Il tema affrontato, espressivo di una non comune sensibilità, afferisce alla sostanza delle relazioni tra cittadini e Istituzioni.

E’ attraverso il linguaggio, infatti, che prende forma la volontà del Legislatore, che la Pubblica Amministrazione esprime le sue determinazioni e che il cittadino aziona i suoi diritti.

I tradizionali canoni di chiarezza, univocità e concisione che connotavano la lingua del diritto in tutte le sue declinazioni (normativa, burocratica e giurisdizionale), paiono messi in discussione da una molteplicità di fattori.

La complessità dei fenomeni socio-economici da regolare, le creazione di spazi sempre più ampi per la tutela delle posizioni giuridiche soggettive e le difficoltà di tutto l’apparato statuale ad adeguarsi ai cambiamenti, vedono nel linguaggio giuridico l’ambito dello loro plastica manifestazione.

In questo contesto, tuttavia, proprio il linguaggio rimane lo strumento insostituibile di mediazione tra privati e pubblici poteri.

Per questo occorre interrogarsi su come agevolare i percorsi di innovazione della lingua che finalmente rendano la legge comprensibile, la Pubblica Amministrazione non oscura e lontana e il processo ricondotto alla sua limitata funzione di soluzione dei conflitti.

Percorsi di innovazione accelerati dalla massiccia digitalizzazione, la cui efficacia è anch’essa condizionata dal linguaggio e dalle sue evoluzioni.

Un tema centrale dunque e non più eludibile.

Per questo l’occasione di studio e riflessione che avete creato si rivela una preziosa opportunità non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti coloro che hanno a cuore la partecipazione consapevole alla vita democratica.

Sono certa che gli autorevoli relatori e tutti coloro che parteciperanno al dibattito potranno trarre spunti e indicazioni di grande utilità e interesse.

Maria Elisabetta Alberti Casellati

*Messaggio di saluto del Presidente del Senato della Repubblica al Convegno “linguaggio delle istituzioni e diritto dei cittadini a capire: i doveri dell’avvocatura”.

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