Nel portare il saluto dell’Associazione veneta degli avvocati amministrativisti, il mio compito è quello di accennare al tema scelto e alle ragioni della scelta, e di ringraziare.

Il tema – dunque – è quello del turismo, che nel Veneto consente di misurare i dati giuridici con una realtà multiforme e di fondamentale importanza. Una realtà che va dalla montagna, al litorale, alle città d’arte (con il caso – unico al mondo – di Venezia); ai molti altri luoghi di un turismo in realtà diffuso.

Una realtà, quella del turismo, che sta cambiando perché cambiamo noi: e che si rapporta dunque a una civiltà ormai basata su internet, che lo sta trasformando, nel bene e nel male, irreversibilmente.

Il turismo dunque è un tema epocale, di grandissimo impatto economico ma – appunto – non solo economico. Come epocale del resto era – in modo diverso – il tema del Convegno cortinese dello scorso anno: quello della sicurezza, del degrado urbano, dei flussi migratori.

Insomma, ci misuriamo con temi fondamentali.

E qui vengo ai ringraziamenti.

Ringrazio i presenti, i relatori, coloro che hanno organizzato questo Convegno e tutti coloro che hanno fornito il proprio apporto.

Ma voglio ampliare il quadro, e non sono ringraziamenti di circostanza.

Ringrazio chi ha ideato il convegno di Cortina e chi lo ha portato avanti fino ad oggi, quasi trent’anni dopo: da Ivone Cacciavillani e Sergio Dal Prà, ad Alessandro Calegari, che ha curato anche questa edizione come molte delle precedenti.

Questo convegno è poi espressione corale della nostra vita associativa, e quindi voglio ringraziare chi è stato centrale in questi anni per l’impegno associativo: un nome per tutti, Franco Zambelli.

Ma voglio ringraziare anche chi si affaccia ora alla vita associativa con entusiasmo e capacità: anche qui un nome soltanto ma per tutti, Alessandro Veronese.

Ringrazio gli amici del direttivo, vecchio e nuovo.

Un ringraziamento particolare a Enrico Gaz, anche perché con lui ringrazio quanti condividono l’impegno del sito e altre iniziative ancora.

Grazie poi a chi ha ampliato le nostre prospettive, attraverso l’Unione nazionale: un nome soltanto anche qui, Umberto Fantigrossi.

Ringrazio chi, nel rigoroso rispetto del proprio ruolo, ha cercato di vedere i problemi anche dal punto di vista degli avvocati: ringrazio il presidente Maurizio Nicolosi.

Infine, ringrazio coloro che consentono all’Associazione di mantenere rapporti con l’Università, con gli Ordini professionali, con gli enti pubblici, con le istituzioni: insomma, tutti coloro che ci consentono di essere in rapporto con il mondo.

Vi chiederete il perché di tutti questi ringraziamenti.

Li faccio perché, in questa sede, mi sento parte di una generazione di passaggio, tra la generazione dei maestri, dei pionieri della giustizia amministrativa (che hanno vissuto la nascita dei TAR), e quella dei molti più giovani, che si trovano di fronte a una realtà in profondo mutamento.

Il nostro compito è quello di curare un passaggio alle nuove generazioni. Ma passaggio di che cosa? Le nozioni, evidentemente, cambiano. E dunque il passaggio deve riguardare altro. Ovviamente, il senso della colleganza tra noi.

Ma soprattutto il nostro compito è quello di far passare il senso dell’importanza e della responsabilità per ciò che facciamo.

Insomma, noi amministrativisti abbiamo a che fare con temi come il territorio, il suo cambiamento, il nostro modo di rapportarci a esso, di usarlo e conservarlo, di organizzarci per vivere sul territorio.

Temi da far tremare le vene ai polsi. È per questo che siamo chiamati a fare del nostro meglio.

Stefano Bigolaro

 

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